Una breve presentazione di Samuel Rutherford (1600-1661)

di Domenico Iannone

 

La Chiesa Presbiteriana, con una teologia calvinista e un’organizzazione di tipo sinodale, fu stabilita ufficialmente in Scozia nel 1561.  John Knox ne era stato largamente responsabile con la propria predicazione, incitando gli scozzesi alla Guerra civile allo scopo di liberarsi del “papismo” (la sommossa di Perch). Il Parlamento Scozzese nel 1560, pose termine allr aspirazioni della Chiesa di Roma ad essere considerata “Chiesa Nazionale”. I capi religiosi e politici ritennero di dovere ufficializzare la situazioni venutasi a creare con un patto religioso di natura essenzialmente religiosa, nel dicembre del 1577, allo scopo di provvedere al bene della chiesa anche a costo di andare incontro a persecuzioni che la regina Maria di Scozia non tardò a provvedere. Nel 1581, il patto che aveva preso il  nome di King’s Confession divenne il Patto Nazionale ufficialmente accettato da tutti gli scozzesi. Il re Giacomo I (Giacomo IV di Scozia) nel frattempo si era riproposto di restaurare la forma episcopale di governo all’interno della Chiesa di Scozia, cosa che nella per la sua politica era essenziale per l’affermazione delle prerogative regali. Il suo motto era “Nessun vescovo, nessun re”. Stranamente lasciò indisturbati i presbiteriani e mandò addirittura delegati al Sinodo di Dordt e ne accettò i decreti. E’ in questa congiuntura di eventi che si inserisce la vicenda di Samuel Rutherford. Egli nacque nel villaggio di Nisbet a pochi chilometri dalla città di Jedburgh. Dopo avere frequentato una scuola di grammatica, passò nel 1617 all’Università di Edinburgo, dove diede prova di impegno e dedizione allo studio, ottenendo nel 1621 il titolo di M.A. e nel 1621 quello di professore di Filosofia e tutore di studi latini nel 1623. Nel 1627 fu chiamato a ricoprire l’incarico di predicatore a Anwoth, vicino Kirkcudbright nel Galloway, incarico ottenuto per intercessione del visconte Kenmuir. Lavorò a tale impegno con molta dedizione, addirittura svegliandosi alle tre del mattino per studiare e meditare le Sacre Scritture. Durante questo periodo scrisse il trattato Exercitationes de Gratia, di chiaro contenuto anti-arminiano, a causa del quale agli inizi del giugno del 1630, ricevette una prima convocazione davanti alla Corte dell’Alta Commissione ad Edinburgo; tale convocazione non ebbe luogo poichè a causa di una tormenta, venne impedito all’Arcivescovo St Andrews e a Mr. Colvil, uno dei giudici, di giungere in tempo alla riunione. Nello stesso periodo, la prima moglie di Samuel, Eupham, morì, dopo un’agonia di 13 mesi, e dopo un poco anche i suoi due figli. Lo stesso Rutherford soffrì di febbre terzana per circa 13 mesi. Nel 1633 Carlo I venne incoronato ad Edinburgo e la cerimonia riuscì ad offendere gravemente gli scozzesi, che vidro in essa una riaffermazione delle odiate pratiche papali. Nell’aprile del 1634, Rutherford fu minacciato di ulteriore convocazione davanti alla Corte dell’Alta Commissione, dal vescovo di Galloway, a causa: 1) del suo non-conformarsi alle pratiche episcopali; 1) del contenuto del libro Exercitationes Apologeticae pro Divina Gratia  che come detto si scagliava contro la teologia arminiana ed era inteso come un’attacco personale alle posizioni dell’arcivescovo Laud, 3) della predicazione contro i 5 articoli di Perth (1617- 1618) con i quali il re Giacomo I aveva imposto 'pratiche papiste' alla chiesa presbiteriana di Scozia, nel tentativo di integrarla nella chiesa di Inghilterra. Gli articoli furono molto impopolari presso gli scozzesi, gelosi del sistema democratico della loro chiesa e furono accettati con riluttanza dall’Assemblea Generale della Chiesa nel 1618, ma non dal Parlamento Scozzese almeno sino al 1621. Gli articoli prescrivevano di (1) inginocchiarsi durante la Santa cena; (2) la Santa Cena privata per malati ed infermi, (3) il Battesimo privato per gli infanti; (4) l’esame da parte del vescovo della dottrina dei fanciulli con più di otto anni; (5) l’osservanza della Domenica. Davanti alla Commissione, Rutherford rifiutò le accuse ascrittegli e non volle riconoscere al cancelliere (essendo un laico) e ai vescovi i loro titoli. Lord Lorne, simpatizzò con lui, così come il Marchese di Argyle, ma il vescovo di Galloway, minacciò di scrivere al re e il 27 di luglio 1636, a Rutherford fu proibito di esercitare qualsiasi ministero pastorale nel regno di Scozia, sotto pena di imprigionamento, fu inoltre confinato per un periodo iniziale di sei mesi nella città di Aberdeen. Da Aberdeen, un centro di arminianesimo ed episcopalismo, scrisse molte lettere dalle quali traspare la consolazione dello Spirito Santo nelle sue sofferenze. Rimase in questo luogo un anno e mezzo, durante i quali fece conoscere ai teologi del luogo chi fossero i “puritani” e cosa la dottrina calvinista. Nel luglio dl 1637 si verificarono disordini nella chiesa di St Gilles ad Edinburgo e il 28 febbraio 1638, per iniziativa di Alexander Henderson (m. 1646) e Robert Baille (m.1662), nel cimitero della chiesa dei Grayfriars, fu suggellato un Patto (Covenant) per la difesa delle libertà religiose. Tale Patto fu firmato su una pietra del cimitero della chiesa, e diffuso in tutto il paese in mezzo ad una grande commozione popolare. Il Patto Nazionale (National Covenant) consisteva di tre porzioni, la prima era l’esatta copia del primo Patto, la King’s Confession del 1581; la seconda parte enumerava i vari atti del Parlamento Scozzese con i quali veniva condannato il papismo e confermati i privilegi della chiesa riformata; la terza parte era una protesta contro le manovre per introdurre l’episcopalismo in Scozia. Warrsiton era l’autore della seconda parte, e Alexander Henderson della terza. Gli scozzesi minacciavano di muovere guerra all’Inghilterra se il governo inglese avesse minacciato di continuare ad imporre forme di religiosità non in linea con le Sacre Scritture e la fede riformata. Il Patto Nazionale invocava l’abolizione del nuovo “Prayer Book” (il testo liturgico in uso nella chiesa anglicana) e rigettava l’episcopalismo in favore del presbiterianesimo.  Sebbene fosse enfatizzata il desiderio degli scozzesi di essere leali al re, si affermava nel contempo che non sarebbe stato tollerato alcun tentativo di ritornare al cattolicesimo. Gli associati si riunirono a Glasgow nel novembre del 1638, tale assemblea venne dichiarata illegale dal commissario del re, il marchese di Hamilton. Nel 1639 l’assemblea si spostò ad Edinburgo.  Carlo I decise di formare un esercito e marciare contro la Scozia, che si scontro con l’esercito scozzese nella “Guerra dei Vescovi” nel periodo 1639-1640. Rutherford nel medesimo periodo (1638), appreso che il Consiglio Privato del re aveva ricevuto proteste contro il comportamento della Corte dell’Alta Commissione, ne approfittò per ritornare ad Anwoth. La Venerabile Assemblea di Glasgow nel 1638, lo designò professore di teologia al St. Mary’s College dove insegnò sino alla sua morte avvenuta nel 1661, se si eccettuano i quattro anni trascorsi come delegato scozzese all’Assemblea di Wesminster.

Il Parlamento inglese (Lungo Parlamento) aveva deciso di non concedere denaro a Carlo I per proseguire la guerra contro la Scozia, e approfittò della situazione di debolezza del re, per esautorare l’odiato vescovo Laud ed introdurre mutamenti religiosi nella chiesa inglese, Infine si decise che era venuto il tempo per tentare una riforma dei “XXXIX Articoli della Religione”, convocando a tale scopo quella che sarà nota come Assemblea di Westminster. Il Parlamento inglese chiese allora al Parlamento scozzese di associarsi nella guerra contro Carlo I, cosa alla quale gli scozzesi decisero di dare il proprio consenso su base esclusivamente religiosa. Inglesi e Scozzesi misero capo ad un documento di intesa, che sarà conosciuto, dopo alcune modifiche apportate dal parlamento inglese, con il nome di “Solenne Lega e Patto”.

Samuel Rutherford ricevette dal Parlamento Scozzese, l’incarico di partecipare nel 1643 all’Assemblea di Westminster, dove fu impegnato principalmente a confutare le pretese di quanti desideravano un tipo di governo episcopale in luogo di uno di tipo presbiteriano. In questo periodo pubblicò Lex Rex, dove difendeva le libertà civili contro le pretese della monarchia assoluta degli Stuart, e diversi piccoli trattati, contro gli erastani (ad esempio Selden, Glynn, che tra l’altro erano presenti all’Assemblea), gli anabattisti e persino gli indipendenti (erano indipendenti Owen, Goodwin, Nye e Burroughes, anche loro presenti all’Assemblea).vInfatti mentre gli inglesi erano più tolleranti nei confronti degli “Indipendenti”, gli scozzesi non esitavano a definirli settari ed eretici. Samuel Rutherford, il 24 ottobre 1647, ritornò a casa dopo che l’Assemblea ebbe completato il proprio compito di produrre una Direttiva per l’Adorazione, una Confessione di Fede, uno Statuto per il Governo della Chiesa e della Disciplina, e un Catechismo. Durate il governo di Cromwell si oppose a tutti i gruppi religiosi “indipendenti” che approfittavano della situazione di tolleranza per accreditare se medesimi. Tali controversie indebolirono il fronte presbiteriano che non seppe resistere alla restaurazione dell’episcopalismo del 1660. Nel 1651 dopo la morte di Dematius, i magistrati di Utrecht in Olanda, invitarono Rutherford, ad assumerne la cattedra, costui rifiutò anche quando gli venne offerta la cattedra di teologia che apparteneva a Voetius. Tra il 1650 e il 1651, sposò la causa di coloro che protestarono contro la Risoluzione del Parlamento Scozzese di ammettere il re Carlo II (figlio di Carlo I, giustiziato nel 1649) al Patto. Le valutazioni di Rutherford sul carattere della politica di Carlo II si rivelarono esatte, quando costui con l’Atto di Rescissione pose fine all’attività del Parlamento Lungo e con l’intenzione di restaurare il cattolicesimo, prese a perseguitare i presbiteriani. I principali uomini politici scozzesi furono imprigionati, decapitati o impiccati. Il trattato Lex Rex fu bruciato ad Edinburgo, davanti alle porte del collegio di St Andrews e Rutherford perse il proprio incarico di docente. Inoltre gli fu intimato di presentarsi un’ennesima volta, davanti ad un’apposita commissione che ne esaminasse la dottrina, solo la morte, avvenuta nel 1661, impedì ciò. 

Tra le opere di Rutherford, ricordiamo le Letters; il Trial and Triumph of Faith; Christ's Dying and Drawing of Sinners; un discorso On Prayer; sul Covenant; sulla Liberty of Conscience; un Survey of Spiritual Antichrist; un Survey of Antinomianism; Antichrist Stormed; e diversi trattati di controversia come Lex Rex; Due Right of Church Government; The Divine Right of Church Government; Peaceable Plea for Presbytery; Summary of Church Discipline, Divine Influence of the Spirit. Si ricordano anche i sermoni predicati davanti al Parlamento, nel 1644 e 1645.