Thomas Cranmer

di Domenico iannone

Thomas Cranmer aderì alla fede protestante in un periodo durante il quale in Inghilterra era molto pericoloso dichiararsi protestante. Ciononostante riuscì a raggiungere la posizione più prestigiosa all'interno della gerarchia ecclesiastica inglese, divenendo il primo Arcivescovo di Canterbury protestante. Cranmer nacque da una famiglia mediamente agiata del Nottinghamshire nel 1489. Studiò al Jesus College di Cambridge. Dopo avere conseguito il Master of Arts, decise di non volere proseguire la carriera ecclesiastica desiderando piuttosto contrarre matrimonio. Solo quando sua moglie Joan morì di parto, decise di divenire un ecclesiastico. Cranmer fu ordinato a Cambridge nello stesso periodo in cui Lutero in qualità di delegato dell'ordine agostiniano al quale apparteneva, giungeva a Roma. Cranmer riteneva che la chiesa cattolica dovesse essere riformata ed era scandalizzato dalla posizione di separazione dalla chiesa romana, espressa da Lutero. Cambiò avviso a tal riguardo solo dopo essere diventato consigliere del re Enrico VIII (1491-1547). Quest'ultimo aveva già iniziato, nello spirito dell'umanesimo di Erasmo da Rotterdam e con l'aiuto del cancelliere cardinale Wolsey, ad epurare il clero regolare dalla immoralità e ad istituire un insegnamento superiore aperto agli studi antichi e alla teologia moderna. Enrico VIII aveva sposato nel 1509, Caterina di Aragona grazie ad una speciale dispensa concessa dal papa, ciò a causa del fatto che Caterina era la vedova del fratello di Enrico, Arturo, e pertanto secondo il diritto canonico del tempo, in qualità di cognata di Enrico non poteva da questo essere presa in moglie. In seguito al matrimonio Caterina dette alla luce solo una figlia, e nel periodo tre il 1511-1514, altri 5 figli nati morti (tre erano maschi), aprendo così una crisi nella successione al trono, potendo solo un figlio maschio divenire erede. Enrico cominciò allora a credere che tale matrimonio fosse stato maledetto da Dio, sulla base di quanto minacciato in Levitico 20:21, e pertanto si decise a divorziare per potersi risposare. Concedere il divorzio non avrebbe dovuto creare eccessive difficoltà alla coscienza del papa Clemente VII, stante anche i pareri favorevoli di diverse università europee, ma Caterina d'Aragona era zia di Carlo V, l'imperatore del Sacro Romano Impero, ossia di colui che governava su Germania, Spagna, Paesi bassi e Italia settentrionale, e proprio con lui il papa non era in buoni rapporti, né desidera peggiorarli concedendo il divorzio ad Enrico. Cranmer ebbe l'idea di tentare convincere i capi religiosi del protestantesimo europeo a dichiarare illegittimo il matrimonio di Enrico; costoro dopo un lungo dibattito non si dichiararono unanimi sulla risoluzione da adottare, ciononostante venne conseguito un duplice risultato: il re impressionato dall'audacia di Cranmer, con grande disappunto di quest'ultimo, venne dichiarato arcivescovo di Canterbury; inoltre lo stesso Cranmer cominciò a riflettere sui principi del protestantesimo, percorso che si concluderà con la sua conversione e la decisione di sottolineare la propria nuova identità religiosa con un suo secondo matrimonio con la nipote di Osiander, celebrato mentre era in Germania. La Camera dei Lord, composta anche da vescovi erasmiani ostili alla curia romana, l'11 febbraio del 1531 si persuase ad approvare una legge che dichiarava la Chiesa Inglese indipendente da quella di Roma e nominava il re al posto del papa, quale suo “Capo Supremo”, senza nel contempo minimamente intaccare il senso tradizionale degli altri dogmi cattolici. Solo il 18 marzo del 1532 lo scisma venne definitivamente consumato. Nell'agosto dello stesso anno, Cranmer fu ordinato arcivescovo e potè l'anno successivo (23 maggio 1532) dichiarare invalido il matrimonio con Caterina d'Aragona, ed Enrico VIII potè sposare Anna Bolena che già aspettava un figlio, la futura Elisabetta I. Il papa nel marzo del 1534 riconobbe valido il matrimonio con Caterina d'Aragona e l'11 luglio scomunicò Enrico, Anna Bolena e Cranmer. Fu sempre Cranmer a dichiarare nullo il matrimonio con Anna Bolena e nel giorno dell'esecuzione di costei (19 maggio 1536), accordare ad Enrico la dispensa per unirsi alla consanguinea Jane Seymour. Cranmer combinò anche il matrimonio tra Enrico VIII ed una principessa protestante tedesca, che fallì per l'antipatia che il re subito dopo le nozze cominciò a provare per la propria sposa.

In realtà Cranmer non aveva grandi ambizioni politiche, e un'analisi della sua opera in tal senso mostra che sua maggiore preoccupazione fu quella di favorire la diffusione del protestantesimo. In tale prospettiva bisogna intendere la sua partecipazione alle vicende matrimoniali del re, egli infatti riteneva che accondiscendere al desiderio del re di avere un erede, pur passando con disinvoltura da un matrimonio all'altro, non fosse cosa riprovevole. Cranmer come arcivescovo, spendeva tre quarti della propria giornata in studi, dedicando il resto allo sport. Una delle sue maggiori preoccupazioni era quella di collocare una Bibbia in inglese nelle chiese della nazione. Cranmer si scontrò con il partito dei cosiddetti “enrichiani', costituito per la maggior parte da vescovi conservatori piuttosto inclini a risanare lo scisma con Roma, solo dopo il loro imprigionamento fu possibile intraprendere la strada di una riforma radicale. In realtà Enrico VIII non si convertì mai realmente al protestantesimo e nel proprio cuore rimase sempre cattolico; nel 1536 fece promulgare i “Dieci Articoli” con i quali la Bibbia veniva dichiarata autorità suprema in materia di fede, insieme ai “Tre Simboli' (Apostolico, di Nicea, e di Atanasio), tuttavia permanevavo elementi cattolici evidentissimi: il battesimo degli infanti, la penitenza, l'eucarestia (dogma della transustanziazione), la liturgia in latino, le immagini (che però non potevano essere adorate), l'invocazioni ai santi, il purgatorio, le preghiere per i defunti (ma non le indulgenze), i paramenti ecclesiastici, la successione episcopale. In seguito il re prese a difendere la dottrina dei sette sacramenti cattolici (Bishop's Book). Risale a quest'epoca la decisione del re di collocare in ogni chiesa inglese una Bibbia. La nuova traduzione detta “Great Bible' fu commissionata da Cranmer ad un discepolo di Tyndale, il Coverdale che la approntò a partire dalla Matthew's Bible, del Tyndale. L'edizione del Coverdale venne anche detta “Bibbia in catene', poichè le copie erano saldamente assicurate al leggio o ad una colonna per il tramite di una catena. Nel 1539 ossia nell'ultimo periodo del proprio regno Enrico VIII intervenne personalmente per fare approvare i “VI Articoli' (divenuti noti come Bloody Act  o “frusta a sei corde'); essi rimettevano in vigore il celibato dei preti (Cranmer fu costretto a mandare sua moglie sul continente), la confessione auricolare, le messe private, la transustanziazione, la comunione sotto una sola specie per i laici. Le persecuzioni contro i luterani ripresero e venne raccomandata la devozione della Madonna e dei santi (revisione del Bishop's Book conosciuto anche come King's Book), mentre fu proibita la lettura privata della Bibbia (1546). Il re nonostante quest'opera di restaurazione in senso cattolico, continuò a rispettare Cranmer e la sua posizione religiosa e non lo rimosse dalla carica conferitagli. Nel gennaio del 1547, Enrico VIII moriva e gli succedeva il figlio undicenne Eduardo VI. Costui era nonostante la tenerissima età un convinto protestante e diede incarico a Cranmer di iniziare la riforma della chiesa inglese. Cranmer incoraggiò la predicazione protestante nella chiesa, pubblicando i propri sermoni. Il suo contributo più notevole fu il “Libro della preghiera Comune' (Book of Common Prayer), che era inteso a rimpiazzare la liturgia in latino con una in inglese e anche se l'edizione del 1549 era ancora una traduzione in inglese della vecchia liturgia in latino, allo scopo di non scandalizzare troppo il popolo, quella del 1552 risultò essere protestante in senso calvinista. Proprio a Cranmer si debbono i primi mutamenti alla dottrina della Santa Cena che  apparvero nel Prayer Book, con ciò la messa veniva spogliata del proprio carattere sacrificale per divenire un servizio di lode e di rendimento di grazie a Dio.

 

Nello stesso periodo la Chiesa Cattolica Romana convenne a Trento per tentare di annullare gli effetti e il diffondersi della riforma protestante. Cranmer desiderava che i capi protestanti potessero fronteggiare tale iniziativa convenendo assieme e trovando un accordo in particolare sul significato biblico della Cena del Signore. Tentò pertanto di organizzare un incontro su suolo inglese e il 20 marzo del 1552, invitò a prendervi parte Calvino, Bullinger (successore di Zwingli a Zurigo) e Melantone (successore di Lutero a Wittenberg). Scrivendo a Calvino afferma: “I nostri avversari stanno in questo momento tenendo un Concilio a Trento al fine di dare maggiore stabilità ai propri errori; e noi trascureremo di convocare un onorevole sinodo per la confutazione dell'errore e per la restaurazione e propagazione della verità? Essi stanno, secondo le mie informazioni, facendo decreti tesi ad onorare l'adorazione dell'ostia; per tale motivo non dobbiamo lasciare niente d'intentato, non solo per mettere in guardia altri contro tale idolatria, ma dobbiamo anche pervenire ad un accordo a proposito della dottrina di questo sacramento. Non può essere sfuggito alla vostra prudenza quanto eccessivamente la Chiesa di Dio sia stata ingiuriata dai dissensi e dalla varietà di opinioni circa il sacramento dell'unità; e sebbene essi siano ora in qualche misura stati rimossi, è ancora desiderabile un ulteriore accordo su questa dottrina, non solo riguardo il suo soggetto, ma anche le parole e forme di espressione. Adesso conosci il mio desiderio, a proposito del quale ho anche scritto a maestro Filippo [Melantone] e Bullinger; e vi prego di concordare tra voi circa i mezzi attraverso i quali questo sinodo possa essere radunato con la più grande convenienza. Saluti. Il vostro caro fratello in cristo, Thomas Cranmer'


Il re Eduardo VI morì nel 1553 e gli successe il 24 luglio dello stesso anno, la sorella Maria figlia di Caterina d'Aragona e cattolica sino alla bigotteria. Maria dopo l'annullamento del matrimonio della madre, morta tre anni dopo il secondo matrimonio di Enrico, era stata trattata come figlia illegittima e a causa di questo aveva trascorso una giovinezza molto infelice. Ella riteneva largamente responsabili delle proprie sofferenze, le idee protestanti e pertanto biasimava quanto Cranmer aveva realizzato, riproponendosi di restaurare il cattolicesimo. Tolse di mezzo il Libro di Preghiera Comune e ritornò alla vecchia liturgia in latino, Cranmer protestò e fu arrestato dopo una umiliante cerimonia con la quale venne rimosso dal proprio ufficio. In prigione per ben tre anni dovette affrontare un confronto con apologisti cattolici che cercavano di fargli abiurare le proprie convinzioni, alla fine spossato venne convinto da Maria a firmare sei ritrattazioni diverse, da quella più mite che affermava che gli inglesi dovessero obbedire alla religione della regina, a quella più offensiva che affermava essere erronei i principi del protestantesimo. Ma Maria odiava a tal punto Cranmer che ottenutane la ritrattazione diede disposizioni affinchè venisse arso comunque al rogo. L'esecuzione avvenne il 21 marzo del 1556, e a Cranmer fu concesso di predicare alla folla per rendere pubblica la propria ritrattazione, cosa che si guardo bene dal fare predicando anzi l'evangelo protestante. Al momento di essere bruciato insistette affinché potesse mettere nelle fiamme la propria mano destra, affermando: “Poichè la mia mano ha recato offesa scrivendo in modo contrario al mio cuore, la mia mano sarà la prima ad essere punita.'