Chiesa Evangelica Riformata di Salerno

1) La Parola di Dio, unica fonte di salvezza e verità


Consideriamo la Sacra Scrittura (la Bibbia), regola unica e sufficiente, certa ed infallibile di ogni conoscenza della volontà di Dio, essendo atta a stimolare e produrre fede e obbedienza salvifiche. La Sacra Scrittura, trasmessaci dallo Spirito Santo, costituisce l'unico e supremo arbitro per la soluzione di tutte le controversie in campo religioso, per l'esame delle dottrine umane e delle opinioni personali; la chiesa, i ministri di culto, le parole profetiche, ogni altra cosa, devono in essa trovare fondamento e ragione. La direzione della Sacra Scrittura deve essere considerata sufficiente per l'orientamento della vita del credente, essendo la fede basata sulla Scrittura stessa. Inoltre giudichiamo non bibliche le dottrine che pongono in opposizione Grazia e Legge, Antico e Nuovo Testamento, essendo convinti che pur essendo "giustificati per grazia" (Ef. 2:8), la "santificazione" non possa prescindere dai principi perfetti del Decalogo (Matteo 5:17; Rom. 3:31; 1Tim. 1:8-10) Isaia 8:20; Giov. 17:17; 1Tess. 2:13; 2Tim. 3:16-17; 2Pietro 1:21.


2) Dio Uno e Trino, Sovrano Assoluto della creazione


Crediamo in un unico Dio, in tre persone: Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, tutte uguali in sostanza, potenza, eternità, degni di ricevere ubbidienza, lode e adorazione. Crediamo che Dio, uno e trino, sia assolutamente sovrano sulla Sua creazione, nella rivelazione di sè stesso, nella provvidenza, nel giudizio. Genesi 1:1-2; Deut. 6:4; Giov. 1; 1Cor. 8:5-6; Ef.4:4-6; Apoc. 4:11.


3) La schiavitù del peccato originale


Essendosi l'uomo ribellato alla propria condizione di creatura, è venuto meno il benefico rapporto di comunione tra l'uomo e Dio. Pertanto, ora tutta l'umanità soggiace al dominio di Satana, nella rivolta, nella perversione, incapace di potere provvedere alla propria salvezza. Consideriamo inoltre il peccato non come "sbaglio", "imperfezione" o "ignoranza" quanto piuttosto ribellione a Dio e iniquità. Genesi 1:27; Rom. 3:9; 1Giov: 3:4.


4) Il Sacrificio del Figlio Unigenito


Crediamo che solo grazie alla morte espiatoria di Cristo, figlio di Dio, nato da vergine, vero uomo e vero Dio, sia possibile avere comunione con Dio, venendo in tal modo, secondo le modalità e i tempi stabiliti da Dio, liberati dalla colpa, dalla condanna e dalla corruzione del peccato. Matteo 20:28; Luca 1:32; 19:10; Giov. 1; 1Cor. 15; Gal. 3:13; Col. 3:4; 1Tim. 2:5-6; Ebrei 1:2-6; 9:12; 10:10; 1Pietro 3:18-22.


5) La salvezza per Grazia


E' possibile godere dei benefici della morte del Cristo, esclusivamente "per grazia mediante la fede", ciò significa che la Salvezza è opera interamente divina, realizzandosi senza il concorso di sforzi, meriti o capacità umane. L'uomo è chiamato a pentirsi per il proprio peccato e a ricevere l'opera compiuta da Cristo, ciò produce la Giustificazione, la Rigenerazione, la Santificazione senza le quali nessuno vedrà Dio. Salmo 51; Giov. 3:3; Rom. 1:17; Rom. 5:1-9; Ef. 2:8; Giac. 2:14-26; 1Giov. 3:9.


6) L opera dello Spirito Santo


L'accoglimento dell’opera del Cristo nella propria vita, sovranamente coordinata dallo Spirito di Dio, permette al medesimo Spirito di applicare al cuore dell’uomo le verità della Sacra Scrittura. La presenza dello Spirito Santo nella vita del credente è segno distintivo di appartenenza al Signore. Ricevere lo Spirito è da considerarsi esperienza iniziale e necessario fondamento della vita cristiana. Detta esperienza è dalla Sacra Scrittura variamente denominata: battesimo dello Spirito, discesa dello Spirito, infusione di Spirito, ricevere potenza, etc. Ezechiele 37:14; Rom. 5:5; 8:9; 1Cor. 3:16; 2Cor. 1:21-22; Gal. 4:6; 5:22; Atti 1:4-8; Ef. 1:13-14. Ogni persona "nata di nuovo" ossia ogni persona che abbia ricevuto lo Spirito Santo, appartiene alla Chiesa (assemblea) universale del Signore, che la Sacra Scrittura, facendo uso di immagini, chiama anche, Sposa e Corpo di Cristo.


7) La Chiesa: Corpo di Cristo sulla Terra


La Chiesa si esprime, in maniera visibile, tramite l'assemblea locale alla quale il credente è invitato a partecipare esprimendovi le proprie capacita in funzione dell'utile comune. Lo Spirito Santo accorda a ciascun credente almeno una capacita (dono), da esercitarsi alla gloria di Dio e non per innalzare sè stesso. Rom.12:4-21; 1Cor. 12; Ef. 4:1-16; 1Pietro 4:10. L'assemblea locale ha come capo Cristo, ed è fondata sulla esclusiva autorità della Sacra Scrittura. Dio, nella sua provvidenza, stabilisce per alcuni doni, un esercizio ufficialmente riconosciuto dalla stessa assemblea, i responsabili di tali doni sono detti, anziani (vescovi) e diaconi. Tutti costoro servono nell'assemblea locale nei limiti del proprio dono e in armonia con gli insegnamenti della Sacra Scrittura. I responsabili servono la Chiesa e non sono riconosciuti come autorità in sè, ma solo se e in quanto esprimono una visione biblicamente corretta e godono, per questo, dell'approvazione della maggioranza. Atti 20:17,28; 1Tim. 3:2-8; Tito 1:5-9.


8) Libertà nell amore


Liberati dal potere del peccato, siamo chiamati, in quanto credenti, ad utilizzare tale privilegio alla gloria di Dio; ci consideriamo pertanto liberi di offrire a Dio una adorazione spirituale e sincera, secondo le condizioni di quanto la Sacra Scrittura definisce sobrietà ed opportunità. Desideriamo che ogni nostra attività abbia come tratti caratterizzanti, quelli dell'amore e della tolleranza. I fratelli sono chiamati a stimarsi, amarsi e rispettarsi, pur nella diversità di opinioni riguardo aspetti non centrali della dottrina cristiana. La comunione fraterna è sacra ed essenziale per la crescita del cristiano e per l'edificazione comune. Giov. 4:24; 2Cor. 3:17.


9) Il Battesimo in acqua: segno di salvezza.

La Santa Cena: memoria del sacrificio


Crediamo vi sia assemblea locale e dunque chiesa di Dio, solo la dove i segni del Battesimo in acqua e della Cena del Signore siano rettamente amministrati. Il Battesimo e la cena del Signore esprimono concretamente la fede del credente nell'opera del Cristo. Il Battesimo in acqua esprime obbedienza e fede in Dio. Esso è da intendersi, inoltre, come una testimonianza, pubblicamente resa, del proprio impegno a volere essere discepoli del Cristo e membri del suo corpo: la chiesa. La cena del Signore esprime il ricordo del sacrificio del Cristo, la speranza del Suo prossimo ritorno, l'impegno di edificazione reciproca dei credenti, la necessita della costante comunione con il Signore. Atti 8:38; 9:18; Rom. 6:1-6; 1Cor. 10:16-17; 1Cor. 11:26-29; Col. 2:12; 1Pietro 3:8-21.


10) Il ritorno di Cristo


Riteniamo fermamente la convinzione del ritorno imminente del Cristo. Egli è asceso al cielo e siede alla destra del Padre, da dove tornerà glorioso, nel momento che solo il Padre conosce; allora i morti risusciteranno ed i credenti ancora in vita saranno trasformati. Crediamo altresì che Dio giudicherà il mondo con giustizia per mezzo della parola del Cristo ed allora i credenti gioiranno della felicita eterna mentre i peccatori subiranno un eterna punizione. Matteo 24:42-44; 25:31-32; Atti 17:31; 1Tess. 4:13-18; 2Tess. 1:9; 2Pietro 3:10-13.


Sola Scrittura, Sola Grazia, Sola Fede, Solo Cristo, Solo a Dio la Gloria

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